Vita da mamma
Sport per bambini: come scegliere quello giusto?
01 ottobre 2017
SCRITTO DA: Redazione
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Finite le vacanze, ricomincia la scuola… e lo sport giusto?
Sì, perché se è vero che fa bene allo sviluppo fisico di nostro figlio e che anche lui sembra motivato e carico per l’inizio dell’attività sportiva, anche noi genitori troviamo beneficio in queste ore di “libertà”.
Però, la domanda principale da porsi è: con quale criterio scegliere lo sport giusto per nostro figlio?
Quale attività fisica sarà più adatta ai miei bambini? A quale età può cominciare a fare sport? Per la bambina sarà meglio la danza o il nuoto? …e per il maschietto, calcio o basket? Queste e altre domande si affollano nella mente del genitore alla vigilia dell’iscrizione del figlio ad un corso sportivo. Generalmente a settembre!
Il genitore, spesso, tende a imporre la propria idea e scegliere lui l’attività sportiva. Secondo gli esperti però, sarebbe meglio se il bimbo sperimentasse più discipline, in modo da potersi formare un giudizio personale e poter scegliere in autonomia. Tutto questo dopo i sei anni, magari nel primo triennio delle elementari.
Qui riportiamo qualche sport e i principali benefici di ciascuno.
Nuoto
“Il nuoto è lo sport più completo”. Quante volte ti sarai sentito dire questa frase? Effettivamente il nuoto è consigliato fin da piccolissimi. I primi corsi veri partono dai 3 anni.
Il nuoto aiuta la coordinazione e permette di far lavorare i muscoli senza sovraccaricarli. Rende la colonna vertebrale più elastica e migliora la postura.
È uno sport simmetrico, dunque è un’ottima integrazione per discipline asimmetriche (come tennis o scherma). Consente, infine, uno sviluppo fisico armonioso e favorisce la coordinazione senza gravare sull’apparato locomotore.
Viene generalmente sconsigliato solo ai bambini che hanno problemi di otite!
Atletica leggera
Fino all’adolescenza meglio limitare questa disciplina e passare all’agonismo verso i 12 anni. Questa “pre-atletica” è ottima come base motoria e deve essere condotta con tempi e sforzi commisurati all’età del bambino. Partendo da movimenti semplici e istintivi, le attività si trasformeranno in corsa, salto e lanci.
Le attività sono tutte finalizzate allo sviluppo delle capacità coordinative e all’ampliamento degli stimoli motori. Essendo uno sport principalmente individuale, i ragazzi imparano ad assumersi la responsabilità diretta dei propri successi o insuccessi.
Imparano che il successo personale è frutto esclusivamente del proprio impegno e della propria costanza negli allenamenti, perseguendo l’obiettivo di migliorarsi a qualsiasi livello si trovino.
Tennis e Scherma
Anche questi sono sport individuali e favoriscono il senso di responsabilità e la concentrazione. I corsi si possono cominciare sin dai 6-7 anni ma è consigliabile abbinarli a un’attività che ripristini la simmetria (vedi nuoto).
Per l’agonismo meglio aspettare: 8 anni per spada o fioretto, 10 per la racchetta.
Sviluppano entrambi coordinazione, motricità e rafforzamento di busto, gambe… e vista!
Danza
Ballare non significa soltanto muoversi e divertirsi a ritmo di musica. Si tratta invece di una perfetta combinazione tra attività fisica, interazione sociale e stimolazione mentale.
La danza, infatti, migliora la qualità della vita in numerosi modi: salute, fiducia in sé stessi, auto-espressione, socializzazione, relax e divertimento.
Il beneficio principale è la corretta postura. La danza classica favorisce una giusta postura grazie al continuo lavoro dei muscoli dorsali e delle spalle, la colonna vertebrale si allunga.
Calcio
L’età adatta per cominciare a giocare a calcio è 7-8 anni: come accade per gli altri sport di squadra, infatti, prima di questa età il bimbo è troppo piccolo per capire certe regole e ricoprire ruoli.
I benefici di questo sport sono tanti: migliora la capacità respiratoria, stimola a comprendere lo spirito di squadra, favorisce la coordinazione, sviluppa velocità e resistenza.
Tuttavia, il calcio possiede due controindicazioni: sviluppa soprattutto gli arti inferiori e può incitare ad una competizione eccessiva (ma questo è una caratteristica di tutti gli sport praticati a livello agonistico).
Judo e Karate
Per i bambini dai 5 anni in su le arti marziali sono un’ottima soluzione sportiva poiché si prestano in modo ottimale a sorreggere le funzioni connesse con l’età evolutiva. In particolare sembra avvantaggiarsene l’aspetto psicologico.
Necessitano di forza e coordinazione neuromotoria, che arriveranno col tempo, ma possono essere utili per bambini timidi e insicuri perché infondono fiducia nelle proprie capacità e, a quelli più vivaci, perché insegnano a controllare la propria aggressività. L’agonismo è indicato nel karate dai 10 anni, per il judo dai 14 anni.
Mini basket e Mini volley
Come il calcio, sono entrambi sport che stimolano lo spirito di gruppo. L’avviamento a questo pratica sportiva si dovrebbe concentrare in una fascia di età compresa tra i 7 e gli 8 anni, perché è necessario aver già sviluppato una buona coordinazione neuro-muscolare, entrambe le attività fanno lavorare gambe e braccia, allungano la colonna vertebrale e fortificano i muscoli addominali. Vengono inoltre sviluppate capacità come la coordinazione e la precisione.